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Tamsulosina e rischio di complicanze postoperatorie durante chirurgia della cataratta


L’iperplasia prostatica benigna e la cataratta sono comuni nelle persone anziane.
La Tamsulosina ( Omnic, Pradif ) è un agente bloccante del recettore alfa-adrenergico, che trova impiego nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna.

Un’analisi retrospettiva su più di 96.000 anziani, sottoposti a chirurgia per cataratta, ha evidenziato che l’esposizione alla Tamsulosina entro 2 settimane dall’intervento di cataratta è associata a gravi eventi avversi oftalmici postoperatori, mentre non è stata riscontrata alcuna significativa associazione per altri alfa-bloccanti.

Gli alfa-bloccanti provocano il rilascio della muscolatura liscia della prostata e del collo della vescica.
I recettori alfa-adrenergici sono presenti anche a livello dell’iride. In alcuni pazienti gli antagonisti dei recettori alfa-adrenergici possono dare luogo alla cosiddetta sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera ( IFIS ).

Sono stati identificati 284 pazienti che hanno avuto complicanze entro i 14 giorni successivi all'intervento chirurgico.
Sono stati confrontati 280 casi totali con 1.102 controlli.
Una recente esposizione alla Tamsulosina o ad altri alfa-bloccanti è stata definita come avvenuta 14 giorni o meno prima della chirurgia, mentre una precedente esposizione è stata definita come avvenuta da 15 a 365 giorni prima dell'intervento chirurgico.

Gli eventi avversi postoperatori sono risultati più frequenti tra i pazienti con recente esposizione alla Tamsulosina ( 7.5% ) rispetto ai controlli ( 2.7% ); il 7.5% dei pazienti e l'8% dei controlli presentava esposizione recente ad altri alfa-bloccanti, ma non è stata riscontrata una maggiore incidenza di eventi avversi.
Una precedente esposizione a Tamsulosina o ad altri alfa-bloccanti non è risultata associata ad eventi avversi.

Le complicanze postoperatorie comprendevano: distacco di retina, perdita di frammenti di cristallino o cristallino, o endoftalmite.
Le procedure effettuate da 1 a 14 giorni dopo l’intervento di cataratta comprendevano: vitrectomia, asportazione del corpo vitreo o iniezione, estrazione del cristallino lussato o di scambio aria-fluido.

L’uso di Tamsulosina è stato associato a un fattore di rischio corretto di 2.33 per le complicanze postoperatorie, mentre altri alfa-bloccanti hanno rivelato un fattore di rischio aggiustato di 0.91.

Fonte: Journal of American Medical Association, 2009

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