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Pembrolizumab migliora la sopravvivenza libera da progressione rispetto a Brentuximab Vedotin nei pazienti con linfoma di Hodgkin classico recidivante o refrattario


Lo studio di fase 3 KEYNOTE-204 che sta valutando Pembrolizumab ( Keytruda ), una terapia anti-PD-1, per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico recidivato o refrattario ( cHL ) ha incontrato uno dei suoi due endpoint primari di sopravvivenza.

In base a una analisi intermedia condotta da un Comitato indipendente di monitoraggio dei dati ( DMC ), Pembrolizumab ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto a Brentuximab vedotin ( Adcetris ) in questa popolazione di pazienti.

L'altro endpoint primario di sopravvivenza globale ( OS ) non è stato valutato in questa analisi intermedia.

Il profilo di sicurezza di Pembrolizumab in questo studio era coerente con gli studi precedentemente riportati, e non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.

Lo studio KEYNOTE-204 ha arruolato 304 pazienti, di età pari o superiore a 18 anni, che sono stati randomizzati a ricevere: Pembrolizumab ( 200 mg per via endovenosa il giorno 1 di ciascun ciclo di tre settimane per un massimo di 35 cicli ), oppure Brentuximab vedotin ( 1.8 mg/kg [ massimo 180 mg per dose ] per via endovenosa il giorno 1 di ciascun ciclo di tre settimane per un massimo di 35 cicli ). ( Xagena )

Fonte: Merck ( MSD ), 2020

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