Medicina
Uno studio ha valutato l'effetto del trattamento con statine, anche noti come inibitori della HMG-CoA reduttasi, sulla progressione a lungo termine della malattia reumatica della valvola mitrale in una popolazione di grandi dimensioni.
Il campione in esame ha incluso 315 pazienti ( età media 61 anni; 224 donne ); l’11.1% dei pazienti era stato trattato con gli inibitori della HMG-CoA reduttasi.
Il periodo medio osservazionale è stato di 6.1 anni.
Il tasso di riduzione dell’area valvolare mitralica è stato significativamente più basso nel gruppo trattato con statine, rispetto al gruppo non-trattato ( 0.027 rispetto a 0.067 cm2/anno; p=0.005 ).
La variazione annua nel gradiente transmitralico medio è risultata più bassa nei pazienti trattati con inibitori della HMG-CoA reduttasi ( 0.20 versus 0.58 mmHg/anno; p=0.023 ).
La prevalenza di una veloce progressione della stenosi mitralica reumatica ( variazione annua nell’area della valvola mitrale superiore a 0.08 cm2 ) è stata significativamente inferiore nel gruppo trattato con statine ( p=0.008 ).
Un aumento della pressione arteriosa polmonare sistolica superiore a 10 mmHg è stato osservato nel 17% dei pazienti nel gruppo trattato con inibitori della HMG-CoA reduttasi, contro il 40% dei pazienti non-trattati ( p=0.045 ).
Dallo studio è emersa una progressione significativamente più lenta della stenosi mitralica reumatica nei pazienti trattati con inibitori della HMG-CoA reduttasi.
Fonte: Circulation, 2010
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