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Malattia coronarica e diabete mellito: l’abbassamento della pressione sistolica al di sotto di 130 mmHg non produce benefici riguardo agli esiti cardiovascolari


Secondo le lineeguida i pazienti con diabete mellito dovrebbero avere valori pressori sistolici inferiori a 130 mmHg. L’obiettivo di uno studio è stato quello di verificare la relazione tra raggiungimento del controllo della pressione sistolica con gli eventi avversi cardiovascolari in una coorte di pazienti affetti sia da diabete mellito sia da malattia coronarica, e di età uguale o superiore ai 50 anni.

Lo studio ha riguardato 6.400 soggetti dei 22.576 che avevano preso parte allo studio INVEST ( International Verapamil SR-Trandolapril ).

Questi pazienti sono stati trattati in prima linea con un calcioantagonista o un beta-bloccante seguiti da un Ace inibitore, un diuretico o entrambi, con target un livello di pressione sistolica inferiore a 130 e diastolica inferiore a 85 mmHg.

I pazienti sono stati classificati nel gruppo controllo stretto se riuscivano a mantenere la pressione sistolica al di sotto di 130 mmHg; controllo normale se la pressione sistolica si posizionava tra 130 e meno di 140 mmHg e fuori controllo se la pressione sistolica era uguale o superiore a 140 mmHg.

Nel corso del periodo osservazionale, il 12.7% dei pazienti ( n=286 ) che avevano mantenuto un controllo stretto, il 12.6% ( n=249 ) di quelli con un controllo normale e il 19.8% ( n=431 ) senza controllo sono andati incontro a un evento di esito primario ( morte per qualsiasi causa, infarto miocardico non-fatale, ictus non-fatale ).

I pazienti del gruppo controllo normale hanno mostrato un’incidenza di evento cardiovascolare del 12.6% contro il 19.8% di quelli del gruppo non-controllato ( hazard ratio aggiustato, HR=1.46; P inferiore a 0.001 ).
E’ stata riscontrata poca differenza tra i pazienti con controllo normale e quelli con controllo stretto ( 12.6% vs 12.7%, rispettivamente; HR=1.11; P=0.24 ).

L’incidenza di mortalità per qualsiasi causa è stata dell’11% nel gruppo controllo stretto versus 10.2% nel controllo normale ( HR=1.20; P=0.06 ); tuttavia dopo aggiustamento il rischio di mortalità generale è risultato pari a 22.8% nel gruppo controllo stretto vs 21.8% nel gruppo controllo normale ( HR=1.15; P=0.04 ).

Dallo studio è emerso che un controllo stretto della pressione sistolica in pazienti con diabete mellito e malattia coronarica non appare associato a miglioramento degli esiti cardiovascolari rispetto a un normale controllo.

Fonte: Journal of American Medical Association, 2010

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