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I pazienti infartuati a rischio di suicidio


Uno studio caso-controllo ha esaminato l'associazione tra infarto miocardico e suicidio, utilizzando i dati raccolti da 5 registri nazionali longitudinali danesi.
L’analisi è stata compiuta su 19.857 persone che hanno commesso suicidio e 190.058 controlli.

L’infarto del miocardio è stato associato ad un marcato aumento del rischio di suicidio.

L’incidenza di rischio di suicidio è risultata più elevata durante il primo mese dopo la dimissione ospedaliera per infarto miocardico nei pazienti senza anamnesi di malattia psichiatrica ( rate ratio aggiustato, RR=3.25 ), ma soprattutto nei pazienti con anamnesi di malattia psichiatrica ( RR=64.05 ), rispetto a quelli senza anamnesi di infarto miocardico o malattia psichiatrica.

Il rischio è rimasto elevato per un periodo di almeno 5 anni dopo l’infarto miocardico.

Poiché l’infarto miocardico è seguito da un aumento del rischio di suicidio, sia nelle persone con malattia psichiatrica sia in quelle senza problemi psichici, riveste importanza lo screening per depressione e ideazione suicidaria nei pazienti colpiti da infarto del miocardio.

Fonte: Circulation, 2010

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