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Carcinoma alla prostata resistente alla castrazione non-metastatico: Enzalutamide riduce il rischio di metastasi e la mortalità


Il tempo mediano di sopravvivenza libero da metastasi per i pazienti con carcinoma prostatico resistente alla castrazione non-metastatico e aumentati livelli di antigene prostatico specifico ( PSA ), trattati con Enzalutamide ( Xtandi ), è risultato quasi raddoppiato rispetto al tempo mediano di sopravvivenza libera da metastasi per i pazienti nello stesso gruppo trattati con placebo ( 36.6 mesi vs 14.7 mesi, rispettivamente, P = 0.001 ).

La sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta né nel gruppo Enzalutamide né nel gruppo placebo.

Nello studio PROSPER i pazienti sono stati assegnati in modo casuale in un rapporto 2:1 a ricevere una dose da 160 mg di Enzalutamide oppure placebo una volta al giorno.
Dei 1401 pazienti, 219 su 933 partecipanti ( 23% ) nel braccio Enzalutamide hanno presentato metastasi o sono deceduti, rispetto a 228 di 468 pazienti ( 49% ) nel gruppo placebo.

I pazienti nel gruppo Enzalutamide hanno presentato un tempo più lungo fino al primo utilizzo di un trattamento antineoplastico; inoltre, una più piccola percentuale di pazienti nella coorte Enzalutamide ha richiesto terapia antineoplastica, rispetto ai pazienti nel gruppo placebo ( 15% vs 48% ).

Il tempo alla progressione del PSA è risultato notevolmente ridotto per coloro a cui è stato somministrato Enzalutamide ( 37.2 mesi contro 3.9 mesi, p = 0.001 ).

Gli eventi avversi di grado 3 o superiore sono risultati più elevati nel braccio Enzalutamide rispetto al gruppo placebo ( 31% vs 23%, rispettivamente ); questo ha portato a una maggiore frequenza di interruzione dello studio nella coorte Enzalutamide.

I ricercatori hanno concluso che non è stata riscontrata alcuna diminuzione della qualità di vita associata al trattamento con Enzalutamide. ( Xagena )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2018

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