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Tumori del testa-collo: il 36% dei pazienti trattati con Nivolumab è vivo a 1 anno contro il 16.6% della sola chemioterapia


Il 36% dei pazienti con Carcinoma del testa-collo in fase avanzata è vivo a 1 anno grazie al trattamento con Nivolumab ( Opdivo ), un inibitore del checkpoint immunitario, rappresentando un deciso miglioramento rispetto al 16.6% ottenuto con la chemioterapia di confronto.

Il dato è emerso dallo studio di fase III CheckMate -141 che ha coinvolto 361 pazienti con carcinoma a cellule squamose del testa-collo in progressione dopo terapia a base di Platino.

I dati sono stati presentati al Congresso dell’ASCO ( American Society of Clinical Oncology ) a Chicago negli Stati Uniti.

Nello studio CheckMate -141, i pazienti trattati con Nivolumab hanno presentato una riduzione del rischio di mortalità del 30%, con una sopravvivenza globale mediana di 7.5 mesi contro 5.1 mesi del confronto.

Negli Stati Uniti, l’FDA ( Food and Drug Administration ) ha assegnato a Nivolumab la designazione di Breakthrought Therapy ( terapia fortemente innovativa ).

Lo studio CheckMate -141 è stato interrotto perché aveva raggiunto in anticipo l’obiettivo di un aumento della sopravvivenza.

Nel 2015 in Italia sono stati stimati 9.200 nuovi casi e circa 113.500 persone vivono dopo la diagnosi. Questi tumori riguardano in particolare la laringe, la bocca, la lingua e la faringe. Il 75% dei casi è riconducibile al fumo di sigaretta e all’abuso di alcol. Chi fuma ha infatti un rischio 15 volte più alto di sviluppare la neoplasia, probabilità che aumenta ulteriormente se al tabacco si associa il consumo di alcol. Quando la malattia è individuata in fase precoce, le possibilità di guarigione variano dal 75% al 100%. Molto spesso però le diagnosi avvengono in stadio avanzato, soprattutto per la sottovalutazione dei sintomi, ad esempio bruciore o lesioni nel cavo orale, mal di gola, raucedine persistente, deglutizione dolorosa e fastidiosa o gonfiore al collo. In fase avanzata, la sopravvivenza a 5 anni si attesta intorno al 40%. ( Xagena )

Fonte: BMS, 2016

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