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Melanoma non-metastatico: il Propranololo appare rallentare la progressione della malattia


Un farmaco cardiologico, il Propranololo ( Inderal ), potrebbe avere effetti positivi sul melanoma non-metastatico, rallentandone la progressione.
Queste le conclusioni di uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Firenze.

Il Propranololo è un beta-bloccante non-selettivo, che trova impiego nel trattamento dell'ipertensione e dell'angina pectoris.
E' stato il primo beta-bloccante ad entrare nella pratica clinica. Fu sviluppato negli anni cinquanta dal ricercatore scozzese James W. Black. Nel 1988 Black ottenne il Premio Nobel per la Medicina per questa scoperta.

Tutto nasce dall'osservazione di pazienti affetti da melanoma, che presentavano una lunga sopravvivenza; questi soggetti presentavano ipertensione e altre patologie per cui erano indicati i farmaci beta-bloccanti.

Per avere una conferma della relazione dell'effetto protettivo del beta-bloccante è stata valutata l'azione del Propranololo su diversi pazienti una volta scoperto il tumore.
E' stato riscontrato che la progressione del melanoma si riduceva dell'80% senza effetti collaterali.

Lo studio ha coinvolto 53 pazienti, 19 dei quali sono stati trattati con Propranololo.

Dopo tre anni, il 41% dei pazienti non-trattati presentava progressione del tumore, mentre la percentuale nel gruppo dei soggetti che assumevano Propanololo è stata solamente del 15.8%.

Due sono le ipotesi per spiegare l'effetto prodotto dal Propranololo; la prima si riferisce al blocco dei recettori adrenergici; una seconda ipotesi si basa sul fatto che il Propranololo impedisce la vascolarizzazione tumorale, condizione fondamentale per la diffusione del melanoma. ( Xagena )

Fonte: JAMA Oncology, 2017

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